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Caffeina

Sai cos‘e‘?

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La caffeina è un’alcaloide  in grado di stimolare il sistema nervoso centrale contenuto nei semi della pianta del caffè; questa è una pianta sempreverde che può raggiungere i 10 m di altezza, della famiglia delle Rubiacee, originaria dell'Africa tropicale (Abissinia). Vive fra gli 800 e i 2.000 m  d'altezza in terreni umidi con temperature fra i 15 e i 25 °C. Se ne conoscono quaranta specie. Il frutto, di colore rosso scuro, è prodotto a iniziare dai tre ai cinque anni di vita della pianta; racchiude due noccioli all'interno dei quali si trova un seme (chicco di caffè). Il Brasile è il maggior produttore di caffè (un quarto della produzione mondiale). Il paese con il più alto consumo di caffè pro capite è la Finlandia (13 kg all'anno, in Italia 4,5 kg).
 

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La storia

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Furono gli Etiopi a diffondere la coltivazione della pianta del caffè in Arabia nel XIII secolo. Poiché gli effetti eccitanti del caffè contrastavano i rigidi principi islamici, per lungo tempo si assistette a condanne periodiche da parte delle autorità religiose contro chi beveva e chi vendeva caffè. Le autorità temevano che nelle botteghe di caffè si potesse sviluppare una tendenza alla ribellione. Ma nonostante questa diffamazione il caffè divenne la bevanda dell'Islam. Furono i Veneziani, nel 1600, ad importare questa abitudine in Europa e nel 1645 troviamo la prima caffetteria a Venezia. Il suo successo fu tale che nel 1760 se ne contavano già più di 200. Tanto che ben presto che Olandesi (Indonesia), Inglesi (Giamaica), Francesi (Martinica), Spagnoli (Centro America) e Portoghesi (Centro America) cominciarono a coltivare la pianta nelle loro colonie. La fortuna del caffè in Inghilterra,dove si bevevo prevalentemente thè, fu dovuta al fatto che servì a combattere la piaga dell'alcoolismo, molto diffuso nella società inglese intorno alla seconda metà del XVII secolo.  Le borse di New York, Londra, Parigi e Le Havre stabiliscono ogni giorno il prezzo del caffè.
 

Effetti

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La caffeina assunta in giuste dosi fa diminuire gli effetti della fatica stimolando il tono muscolare, ma influenza negativamente in tutte quelle attività che richiedono coordinamento muscolare, provoca una bronco-dilatazione negli asmatici e stimola i centri respiratori, ritarda il dolore anginoso nei cardiopatici. È noto che una tazzina di caffè dopo i pasti previene, specie negli anziani, l'insorgere dell'ipotensione del dopo pasto. E' stimolante nell'attività sessuale, vivacizza la lucidità mentale e la memoria, favorisce la concentrazione e migliora la prontezza dei riflessi e la capacità di parlare. Sicuramente la caffeina ha effetti positivi in molti tipi di emicranie e viene usata anche in medicina. Favorisce i processi digestivi, aumenta il flusso sanguineo nei reni favorendo la diuresi. La maggiore accusa rivoltagli è stata quella della sua cattiva condotta nei riguardi del cuore. In realtà la caffeina, proprio per la sua azione vasodilatatrice, può esercitare addirittura un azione cardiotonica, aumentando la forza di contrazione del cuore e la frequenza del battito cardiaco. In realtà gli effetti negativi del caffè vengono amplificati da altri fattori contemporanei come lo stress, il fumo e gli alcolici, in sostanza dallo stile di vita sbagliato. La caffeina essendo gastrolesiva può aggravare eventuali ulcere. La dose letale di caffeina per l' individuo medio ammonta a circa 96 milligrammi per litro di sangue.

 

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Rischi

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Le ripercussioni della caffeina sulla salute umana sono dose dipendenti. Un consumo elevato di caffè, che definiremo in termini quantitativi nel prossimo paragrafo, espone l'organismo a diversi rischi:

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  • quando è eccessivo, l'effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica può causare danni al sistema digerente - per via dell'elevata acidità dei succhi riversati nello stomaco - (ecco perché il caffè è controindicato se si soffre di ulcera, gastrite o reflusso gastroesofageo);

  • l'effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa, può rivelarsi dannoso per persone che soffrono di insonnia, vampate di calore ed ipertensione; all'aumentare della dose la caffeina determina tachicardia, sbalzi pressori e tremori anche nelle persone sane.

  • L'effetto lipolitico, cioè favorente il dimagrimento, è annullato e addirittura ribaltato se al caffè viene aggiunto dello zucchero (+ 20 calorie a cucchiaino) o del latte (+ 10 calorie se il caffè è macchiato).

  • L'effetto inibitorio sull'assorbimento di calcio e ferro può favorire l'instaurarsi di quadri anemici ed osteoporotici.

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...E ora tutelati!

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Ø  evita di assumerla se hai problemi di cuore

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Ø  evita ogni mix con alcol e altre sostanze perchè i rischi aumentano notevolmente.

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Ø Decaffeinato non significa senza caffeina. Dagli ultimi studi condotti in centri specializzati negli Stati Uniti, è stato accertato che in una tazza di caffè decaffeinato contiene 13 mg di caffeina, mentre una tazza normale tra i 95 e 200 mg.
 

Ø  La caffeina ci mette dai 30 ai 60 minuti per raggiungere un suo massimo livello nel sangue. Il corpo elimina tipicamente metà della sostanza in tre/cinque ore. Gli effetti sono maggiori per le persone che solitamente non consumano caffeina.

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Ø  Le donne metabolizzano la caffeina di solito più velocemente rispetto agli uomini. I fumatori elaborano la sostanza due volte più rapidamente dei non fumatori.

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Ø  E' una leggenda quella che vuole i chicchi di caffè più scuri pieni di caffeina. Infatti il processo di tostatura brucia la caffeina.

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