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Cannabis

Sai cos‘e‘?

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La Canapa (Cannabis Sativa o Indica) è una pianta erbacea che può raggiungere i 2 metri di altezza, con foglie lunghe e frastagliate, appartenente alla famiglia delle Cannabacee (o Cannabinacee). Originaria dell’Asia centrale, oggi è molto diffusa nelle zone temperate e tropicali, anche se ormai è coltivata in tutto il pianeta. Gli utilizzi della canapa sono svariati e numerosissimi: si può usare per fabbricare tessuti resistenti, carta ecologica, oli da utilizzare in cucina e nella cura del corpo, vernici e perfino combustibile vegetale per automobili. L’uso più noto della Cannabis però rimane quello ricreativo, diretto a coglierne gli effetti psicoattivi. Il delta-9-tetraidrocannabinolo o THC, che è un principio attivo concentrato nelle infiorescenze femminili e nelle foglie, possiede proprietà sedative, euforizzanti e, ad alte concentrazioni, allucinogene. La Cannabis si può trovare sotto forma di Marijuana (una miscela di foglie, fiori e steli essiccati e macinati), di Hashish (ottenuto dall’impasto della resina) e di olio (derivato dalla macerazione delle foglie). Di solito la si fuma in sigarette, pipe o chiloom, ma può essere anche preparata in torte e biscotti, oppure bevuta sotto forma di the.    

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La storia

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Si ipotizza che l’uso della Canapa abbia inizio in età neolitica nei territori dell’Asia centrale. In Cina ne sono stati rinvenuti reperti tessili databili 4000 a.C., mentre l’uso medico è testimoniato dal Nei-Ching, il testo fondamentale della medicina cinese (2698-2599 a.C.). Da qui la Canapa si sarebbe diffusa in India, dove era ritenuta di origine divina, e successivamente in tutto il mondo islamico. Gli antichi Romani, ma anche i popoli del nord Europa come i Vichinghi, ne apprezzarono i tessuti, coi quali costruivano robuste vele. Nell’America Meridionale e Centrale la Marijuana era probabilmente già nota, forse in seguito ai traffici con la Cina: le prime pipe ritrovate nelle Americhe sono datate ancor prima del 500 a.C. L’uso medico della Canapa si diffuse in Europa e Stati Uniti nel ‘600, insieme alla sua coltivazione da parte dell’industria dei tessuti. Nell’800 in Francia fu introdotto il consumo ludico della canapa in seguito alla conquista delle province dell’Impero Ottomano da parte delle truppe napoleoniche. Nacquero così i “club des hashischins”, circoli di fumatori d’hashish, dove si ritrovavano alcuni fra i maggiori letterati e artisti parigini dell’epoca (Baudelaire, Balzac, ecc.). Ai primi del ‘900 l’Italia risultava la seconda produttrice mondiale di Canapa da fibra (il primato andava alla Russia). Nel 1937 Henry Ford produsse la prima vettura interamente composta di Canapa e alimentata da carburante estratto dalla pianta medesima. Dello stesso anno però è l’approvazione di una legge che rese praticamente illegale qualunque uso della Marijuana negli Stati Uniti. In Italia il primo provvedimento repressivo nei confronti della Canapa risale alla legge n° 396 del 1923, a cura di Mussolini. Negli anni ’60 e ’70 la Marijuana e le altre sostanze psicoattive divennero estremamente popolari tra la gioventù delle classi medio-alte e accompagnarono tutti i movimenti giovanili che contraddistinsero quegli anni.

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Effetti

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Se fumata la Cannabis produce effetti quasi immediati (il picco arriva dopo circa 15 minuti), che svaniscono gradatamente e completamente nell’arco di 3-5 ore. Se ingerita l’effetto risulta molto più forte: inizia dopo circa tre quarti d’ora a stomaco vuoto (2 ore se a stomaco pieno) e dura dalle 6 alle 12 ore.  Il consumo di Cannabis produce effetti spesso opposti e contrastanti, che variano in base a svariati fattori: la dose, la qualità, la via di assunzione della sostanza, l’età, il metabolismo, le abitudini dell’assuntore, le aspettative di chi ne fa uso, il contesto ambientale e psicologico dell’individuo in generale e al momento dell’assunzione.

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Effetti Fisici : i più comuni sono l’aumento della frequenza cardiaca (che agli estremi è causa di tachicardia), l’arrossamento delle congiuntive (occhi rossi), la secchezza delle fauci e un senso di appetito intenso ma illusorio, detto “fame chimica”.

Effetti Psichici : In generale si prova una sensazione di benessere psicofisico, rilassamento e leggera euforia; all’improvviso si è molto più loquaci del solito ed aumentano tutte le percezioni sensoriali (specialmente nelle attività ricreative). A dosi elevate si possono avere sensazioni simili a quelle indotte dal consumo di LSD, come allucinazioni e distorsioni visive e uditive. Dosi elevate possono però causare depressione, paranoia e veri e propri attacchi di panico, oltre che nausea e vomito (soprattutto se viene consumata insieme ad alcol).

La Cannabis provoca un’intensificazione della percezione dei rapporti con gli altri: maggiore solidarietà in un gruppo nel quale si sta bene, paranoia se si sta con gente che già non ci piaceva prima. L’uso costante può indurre uno stato di demotivazione verso le normali attività e perdita di interessi: si rischia di non valorizzare o non gustare la vita da “regolari” e di cercare di vivere i momenti ricreativi sempre “fumati”.

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Effetti curativi:

La Cannabis è considerata una cura per numerose malattie, tanto che in alcuni paesi (ad esempio l’Olanda) essa è acquistabile in farmacia. La Cannabis si è rivelata efficace nel trattamento del glaucoma (malattia cronica del nervo ottico), degli spasmi muscolari dovuti alla sclerosi multipla (allenta la tensione muscolare), di nausea e vomito che accompagnano radioterapia e chemioterapia (stimola l’appetito e l’aumento di peso dei pazienti

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Rischi

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Come per tutte le sostanze, il set (stato d’animo, carattere, esperienze passate di chi le assume) ed il setting (posto in cui si è, persone presenti nel momento) influiscono sugli effetti e quindi sui rischi; ad esempio, fumare in concomitanza di episodi spiacevoli o di stati d’animo negativi non fa che amplificare queste sensazioni. In alcuni casi l’ansia e le paranoie possono portare fino a veri e propri vissuti di panico nei confronti dell’ambiente e delle persone presenti, anche se normalmente queste sensazioni passano col finire degli effetti.

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Il consumo prolungato di Cannabis sembra indurre uno stato di dipendenza psicologica, piuttosto che fisica. Ciò nonostante, l’astinenza può essere accompagnata da irritabilità, disturbi del sonno e aumento della sudorazione.

Il fumo della Cannabis può provocare seri danni a carico dell’apparato respiratorio: in pratica una canna equivale a circa 5 sigarette. Il fumo, che per l’assenza del filtro è molto caldo, viene trattenuto a lungo nei polmoni aumentando così i rischi di asma, bronchite, enfisema e tumore.

Se lo scopo di chi fuma è socializzare non lo si otterrà certamente aumentando il dosaggio. Nel caso di forti dosi infatti, si rischiano maggiormente gli effetti negativi ed è facile sentirsi male o addirittura “collassare” (diventare pallidi, sudare freddo, avere nausea e vomito, calo di pressione, svenimento). In tali situazioni è meglio lasciare tranquillo chi sta male, aiutarlo a sdraiarsi se lo vuole, non essere apprensivi e, appena possibile, fargli bere dell’acqua con un po’ di zucchero.

L’uso di Cannabis incide negativamente sulla capacità di controllo motorio e sui tempi di reazione, perciò è sconsigliato mettersi alla guida dopo aver fumato. Inoltre è sconsigliato fumare quando si devono svolgere compiti complessi, che richiedono attenzione e coordinazione mentale, quali studiare, lavorare ecc.

 

...E ora tutelati!

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Ø  Evita di mixare Cannabis con altre sostanze o alcol: si eliminano gli effetti piacevoli ed aumentano esponenzialmente i rischi.

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Ø  A volte l’Hashish è tagliato con materiali plastici (es. mastice) e la Marijuana è essiccata con l’ammoniaca, perciò se senti reazioni fisiche particolari fermati!

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Ø  Evita di mangiare Cannabis e derivati senza prima cucinarli: potresti incorrere in infezioni ed epatiti.

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Ø  Nel caso decidi di mangiare Cannabis ricordati che la salita è lenta.

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Ø  Se sei di cattivo umore evita di fumare perché rischi di peggiorare la situazione.

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Ø  Se ti senti davvero male chiedi aiuto o rivolgiti al 118.

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