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ZUCCHERO
Sai cos‘e‘?
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Lo zucchero è il prodotto ottenuto dalla bietola e dalla canna da zucchero. La bietola e' una pianta biennale (nel primo anno emette foglie e radici, utilizzate per l'estrazione dello zucchero, nel secondo anno fiori e semi). Le sue radici non si conservano che per qualche giorno, da qui la necessità di avere grandi impianti che lavorano solo da agosto ai primi di ottobre. La canna da zucchero, al contrario, cresce bene in un clima caldo e soleggiato, con piogge od irrigazione sino a 1500 millimetri/anno. Cresce per 12-16 mesi e quando e' raccolta e' alta da 2 a 4 metri.
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La storia
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La parola "zucchero" viene dal termine sanscrito sarkara ( Let. sabbia ), mutuato poi in sakcharon o saccharum da autori greci e romani. La prima forma di zucchero di cui si ha notizia è quello di canna da zucchero, che rimase per molti secoli l'unico tipo possibile. Si ritiene che sia stato portato dagli abitanti delle isole polinesiane in Cina e in India. Qui i persiani di Dario trovarono, nel 510 a.C., coltivazioni di un vegetale da cui si ricavava uno sciroppo denso e dolcissimo. I persiani portarono le piante con loro e ne estesero la coltivazione al Medio Oriente. Nel 325 a.C. Alessandro Magno portò la notizia che nei territori orientali si trovava un "miele che non aveva bisogno di api". Furono però gli arabi, presso cui era già in uso nel VI secolo a.C., che ne estesero la coltivazione nei loro territori. Con la scoperta dell'America gli spagnoli introdussero la coltivazione della canna da zucchero a Cuba e nel Messico, i portoghesi in Brasile, inglesi e francesi nelle Antille, in quei territori cioè dell'America centrale e meridionale che ancora oggi ne sono tra i maggiori produttori. Nacque un fiorente traffico di importazione che rese il prodotto, per quanto di lusso, più comune. Nel giro di un secolo, tra il 1640 e il 1750, il consumo della sostanza triplicò, incentivando il tragico fenomeno della tratta degli schiavi dall'Africa che venivano catturati e deportati per lavorare nelle piantagioni. Nel 1747 il chimico tedesco Andreas Sigismund Marggraf era riuscito a dimostrare la presenza di saccarosio dalle barbabietole e alcuni decenni dopo il suo allievo Franz Karl Achard ideò un processo industriale idoneo: è a lui che si deve il primo zuccherificio industriale sorto in Slesia nel 1802.Il costo inferiore dello zucchero di barbabietola rese disponibile il suo utilizzo a più ampie fasce della popolazione, cambiando considerevolmente le abitudini alimentari dell'Europa.
Proprietà indesiderate
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Lo zucchero raffinato è dannoso quando viene ingerito dagli esseri umani perché fornisce soltanto quelle che gli esperti di nutrizione chiamano le calorie "nude"; perché questo zucchero non possiede i minerali naturali presenti nella barbabietola e nella canna. Lo zucchero bianco raffinato se assunto quotidianamente produce una condizione di continua iperacidità (causa di tumori secondo la visione orientale), per far fronte a questo squilibrio vengono consumate parte delle vitamine e i sali minerali presenti nel corpo umano (impoverendo soprattutto i denti e le ossa). L'ingestione di zucchero al di fuori dei pasti costringe il pancreas a produrre maggiori quantità di insulina e questo ormone, quando è presente in eccesso, può avviare delle sollecitazioni metaboliche dannose a diabetici e obesi.
E' controindicato nelle persone sofferenti di diabete, nelle persone con ipertrigliceridemia e nei regimi ipocalorici. Inoltre troppo zucchero causa sonnolenza e la perdita delle capacità mnemoniche.
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Alternative
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Vi sono diverse alternative allo zucchero sia naturali che di sintesi. Il principale è senz'altro il miele, utilizzato almeno dalla preistoria, nonché sciroppi o malti ricavati da alberi come l'acero o da cereali e frutta, contenenti principalmente fruttosio. Esistono molti dolcificanti di sintesi, come la saccarina e l'aspartame.
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